LA PROPOSTA: Orto de' Pecci (Siena)

Due giorni che raccontano vent'anni di una storia

Raccontare cosa lega la nostra cooperativa all’ambito della ristorazione significa parlare di più di 20 anni di storie, legami, successi, insuccessi e tanta, tanta esperienza . Abbiamo pensato di farlo attraverso il racconto di due episodi che sono lontani tra loro di oltre vent’anni e che possono servire a traguardare in maniera semplice la strada che in questa specifica attività abbiamo percorso.

Il primo è un ricordo è legato ai nostri inizi, quando la componente “malata” era quasi prevalente nei confronti di coloro che si potevano definire “sani” e che avevano comunque la responsabilità di mandare avanti le varie attività. Quella ristorativa era l’ultima arrivata e spesso coloro che la mettevano in atto erano le stesse persone che fino a qualche tempo prima avevano svolto i lavori dell’orto o, addirittura, della raccolta differenziata. Naturalmente questo non avveniva contemporaneamente, ma era come se molti di loro si portassero dietro anche nell’accogliere gli ospiti del ristorante i modi, le abitudini delle attività un po’ rudi svolte fino a poco tempo prima.

Siamo nel 1994, all’Orto de’ Pecci in una bella giornata di primavera. È in procinto di arrivare un bel gruppo di studenti che pranzeranno da noi e la “febbre” organizzativa si sta alzando, perché sono ancora molte le cose da fare. Così Franco, l’infermiere che faceva anche da cuoco, comincia a chiamare tutti a raccolta, probabilmente trasmettendo con la voce una nota ansiosa. E così quando chiamò Roberto – “forza Roberto muoviti, vieni a dare una mano, non ti addormentare sempre…” provocò una reazione immediata e spropositata. Roberto, (che possiamo definire forse il primo dei nostri soci, uno dei fondatori e dei più assidui utenti del Servizio di Psichiatria) che si trovava vicino al pollaio con in mano un pennato, si innervosì e partì a corsa verso la cucina, urlando a Franco con fare minaccioso. Chi poteva garantire che non sarebbe esploso, pur pensando ad una delle sue reazioni che finivano con un po’ di “berci” e qualche rimbrotto? Franco fu bravo perché non si impaurì più di tanto, lo fece sbollire ed alla fine gli toccò pure consolare Roberto quando si mise a piangere, impaurito del suo stesso scatto. E meno male che gli ospiti non erano ancora arrivati. Loro così mangiarono tranquilli senza neppure intuire quello che era successo.

Ma quel giorno la “carriera” di Roberto come componente della brigata di cucina finì per sempre.

Adesso facciamo un salto di 23 anni

Siamo nella prima settimana di aprile del 2017, a Siena si sta svolgendo una bella manifestazione che ha fatto giungere in città molti personaggi importanti. All’Orto de’ Pecci si sparge la voce che ha prenotato da noi Enrico Mentana e qualcuno pensa che sia uno scherzo. Quando invece lo vediamo arrivare confuso in un gruppo di giovani (che conoscendoci lo avevano invitato ad andare con loro) dopo il primo attimo di sconcerto, l’ospite viene accolto con professionalità, gli viene destinata la sala migliore, il cameriere più spigliato si incarica del gruppo e di guidarlo nelle scelte. Mentana sembra gradire e dopo aver mangiato accetta di farsi fotografare con l’intero staff, proprio come accade nei ristoranti più conosciuti che così possono esibire la galleria degli ospiti importanti che sono passati da loro.

Gli oltre vent’anni che hanno cambiato radicalmente l’atmosfera contengono tanto lavoro, tante riflessioni, abbiamo spesso proceduto per tentativi ed errori che hanno comportato tanti aggiustamenti di tiro. Forti di un piccolo patrimonio di esperienza e conoscenze la nostra reputazione è cresciuta, non solo in città ma anche fuori grazie alla presenza in varie guide turistiche, basti la Lonely Planet per tutte, che ci hanno fatto conoscere anche all’estero come un locale un po’ peculiare ma sempre più ricercato (per fortuna!) da un pubblico avvertito e attento.

http://www.ortodepecci.it/webnew/lorto-de-pecci/