Per un welfare d’inclusione

Giovedì 14 febbraio nel  Centro Convegni Sant’Agostino è stata presentata la nuova legge regionale 58/2018

Un incontro per far conoscere questa nuova legge della Regione Toscana “Norme per la cooperazione sociale in Toscana” non solo agli addetti ai lavori – cooperative, amministrazioni locali e istituzioni – ma anche ai molti cittadini che saranno toccati dall’ambito di questa legge, persone e famiglie con situazioni di fragilità.

Una legge che va toccare nel profondo il tessuto sociale e per questo così importante e con spunti estremamente innovativi.

L’iniziativa ospitata dal Comune di Cortona e organizzata in collaborazione con Legacoop Toscana, Confcooperative Toscana e Agci Solidarietà con il supporto del Consorzio Coob che riunisce oltre 30 cooperative sociali di tipo B della Toscana e dell’Umbria e del Consorzio Sociale Comars di Monte San Savino(AR) che riunisce oltre 15 cooperative Sociali di tipo B e di tipo A.

Una legge regionale per la cooperazione sociale: è la 58 dello scorso anno, innovativa per tecnica e ratio e prima in Italia  a tener conto delle nuove norme nazionali (recenti modifiche del Codice degli Appalti e della Riforma del Terzo Settore e dell’Impresa Sociale) e comunitarie sia sul versante della cooperazione di inserimento lavorativo di persone svantaggiate (cooperative di tipo B), sia sul versante della cooperazione sociale finalizzata alla gestione dei servizi socio sanitari assistenziali ed educativi (cooperative di tipo A).

Regione Toscana presente con L’Assessore Stefania Saccardi e Lucia De Robertis , vicepresidente del Consiglio regionale che non hanno lasciato dubbi sull’intento alla base di questa legge: quello di riconoscere il ruolo cruciale che ha la cooperazione sociale per un sistema di welfare che non sia meramente erogativo ma d’inclusione vera. Hanno sottolineato l’importanza della territorialità e della co-progettazione come strumento fondamentale per azioni che prevedano una presa in carico globale dell’individuo con fragilità da un lato e per la creazione di misure che siano significanti e durature dall’altro.

L’intervento dell’Avvocato Luciano Gallo, esperto di rapporti fra P.A. e Terzo Settore, membro del gruppo tecnico sul codice dei contratti di Anci nazionale, ha poi dato cuore e anima alla legge illustrandone tutti gli aspetti più innovativi sia tecnici ma anche di contenuto.

Una legge che ha chiari ratio, finalità e meccanismi  e che vuole ribaltare la logica della sfiducia riconoscendo ruolo positivo e costruttivo alla cooperazione sociale e alle amministrazioni e enti locali.

Una legge che da strumenti concreti per un welfare d’integrazione che costruisca percorsi di autonomia e dignità a chi conosce bene il territorio e le sue esigenze sociali e che possa contare con strumenti che permettano la co-programmazione, la co-progettazione e la sinergia dei sevizi locali.

Una legge che come ha detto lo stesso Avvocato Gallo, prendendo spunto dalla giornata in cui è stata presentata, “a cui non si può non voler bene” e che va applicata, richiamando il pensiero di Sant’Agostino, con “il disprezzo per le cose che non funzionano e il coraggio di cambiarle”.

A seguito alcune foto dell’evento.

 

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