CONFCOOPERATIVE Federsolidarietà: FUORI POSTO … il lavoro dove non te l’aspetti !

Firenze “Il Fuligno” (via Faenza 48), 30 OTTOBRE 2019 – ore 9:30

FEDERSOLIDARIETA’-Confcooperative ha deciso di dedicare il mese di OTTOBRE all’”inserimento lavorativo” e l’iniziativa  – di carattere nazionale –  dal titolo “FUORI POSTO … Il lavoro dove non te l’aspetti” si snoderà attraverso una serie di tappe nelle varie regioni. In Toscana l’evento è stato programmato per mercoledì 30 OTTOBRE prossimo.

Il convegno  – così come scaturito dalle riunioni di preparazione svoltesi con le imprese associate nei mesi scorsi –  si terrà in mattinata, dalle 9.00 alle 13.30, a Firenze – presso Il Fuligno – in via Faenza n. 48, e vedrà lo svolgimento di due panel: uno che discuterà del rapporto tra Istituzioni pubbliche e cooperazione sociale di inserimento lavorativo  e l’altro che si confronterà sulle relazioni tra impresa sociale e impresa for profit.

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La cooperazione sociale, nata e sviluppatasi ben prima che il legislatore la codificasse con la L. 381/1991, la cui esperienza è ormai più che trentennale, è divenuta patrimonio condiviso a livello nazionale ed oltre confine, ed è riuscita a trasformare svantaggi e fragilità in opportunità ma la centralità del lavoro è e resta fondamentale nell’esperienza di queste particolari imprese.

Ed oggi emerge ancor di più un quadro che dimostra come la cooperazione sociale di tipo B ci possa aiutare a credere nella possibilità e nella necessità di pensare ad un’Italia che cresce e si sviluppa in maniera coesa e solidale, che non esclude i cittadini più deboli, che costruisce percorsi di inclusione.

Se guardiamo alle nostre imprese associate emerge la ricchezza di tanti progetti, il coraggio imprenditoriale di molti cooperatori sociali, la capacità di realizzare e coinvolgere le comunità locali. Ma traspare anche la drammaticità di un Paese nel quale l’esclusione prolungata  – e, in taluni casi, permanente –  dal mondo del lavoro continua ad essere un fenomeno più che rilevante, che colpisce in particolar modo alcune fasce di popolazione. Discriminazioni vecchie e nuove che si combinano, aggravate dalla crisi economico-finanziaria e sociale che ci ha investito nell’ultimo decennio.

Nonostante tutto, in questi anni la cooperazione sociale ha dimostrato come sia possibile fare vera impresa che compete sul mercato, investe, cresce ed incrementa l’occupazione, coinvolgendo nel processo produttivo i lavoratori che le altre imprese tendono ad escludere.

Il sostegno ed il rafforzamento delle cooperative sociali di inserimento lavorativo dovrebbe essere un obiettivo qualificante di politiche di sviluppo lungimiranti, a tutti i livelli.

La cooperazione sociale è, per vocazione e per natura, un potente strumento di inclusione lavorativa e sociale e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate è un ‘BENE COMUNE’ che arricchisce le comunità locali, aumenta la sicurezza e la coesione sociale, incrementa la qualità della vita e genera un significativo risparmio di risorse pubbliche che ne fanno uno dei migliori esempi di politiche attive del lavoro.

La cooperazione ha operato con successo il collocamento di lavoratori svantaggiati, deboli, vulnerabili, presso imprese ordinarie e si è affermata come protagonista dello sviluppo locale. MA NON PUO’ FARLO DA SOLA!

C’è bisogno di avviare una stagione nuova di relazioni ed economie inclusive che veda il fiorire di partenariati di sviluppo con le istituzioni pubbliche e la creazione di sinergie positive con l’imprenditoria profit. 

Fonte: Comunicato stampa Confcooperative Federsolidarietà”