SOLIDARIETA’:  Essere veicolo della cultura d’inclusione

Occuparci di inclusione lavorativa è la nostra missione e le nostre azioni sono principalmente volte al rafforzamento delle opportunità di inclusione attraverso i nostri servizi.

Ma c’è un’altra azione che riteniamo altrettanto fondamentale: quella della diffusione delle cultura dell’inclusione e del ruolo della cooperazione sociale di tipo B come facilitatore d’inclusione anche nel mondo profit.

Il nostro è un lavoro di relazione con il territorio e di forte sinergia con nostri stakeholder pubblici, insieme intercettiamo i bisogni e cerchiamo di dare risposte concrete a persone che hanno varie forme di svantaggio.

Quello che cerchiamo di fare è però di trasformare il concetto di svantaggio come categoria penalizzante in condizione superabile attraverso azioni di empowerment e sviluppo di competenze per far si che le persone possano trovare percorsi di vita autonomi e soddisfacenti.

Per questo ci preme molto anche il rapporto con tutte le realtà che operano nel territorio anche del settore profit.

Uno degli strumenti principali di contatto tra la nostra cooperativa e le imprese del territorio è sicuramente la possibilità di attivare convenzioni dirette da art. 12/bis L.68/99. Queste convenzioni agevolano le aziende nell’assolvere l’obbligo delle scoperture di soggetti appartenenti alla categorie protette affidando commesse alla Cooperativa. L’intento non è mai soltanto quello di “risolvere” un obbligo di legge ma anche e soprattutto di far conoscere alle aziende persone che, attraverso il nostro supporto, possono essere valide risorse.

Un obbligo di legge che può dunque diventare veicolo di conoscenza e d’inclusione reale.

Solidarietà ha convenzioni art.12/bis in essere con aziende multinazionali e alcune le ha concluse con l’assunzione dei soggetti svantaggiati da parte dell’azienda stessa.

Purtroppo tutto ciò è limitato a grandi imprese in quanto possiamo intervenire solo per il 10% del totale delle scoperture.

Un altro canale sono i progetti d’inclusione portati avanti grazie ai finanziamenti dei bandi POR-FSE. Grazie a questi progetti è possibile uscire dall’“obbligatorietà” e coinvolgere le imprese in modo più consapevole affinché diventino parte attiva del meccanismo d’inclusione all’interno di un territorio.
Attraverso questi progetti riusciamo non solo ad inserire soggetti svantaggiati il più preparati e consapevoli possibile ma anche  a dimostrare che ci prendiamo carico di tutte le difficoltà e criticità del percorso di inserimento affiancando il tutor aziendale  e che i successi e i miglioramenti della persona diventano un successo anche per l’azienda.

Entrambi i mezzi si traducono in azioni concrete che dimostrano l’importanza dei percorsi d’inserimento e sviluppano consapevolezza e cultura d’inclusione diffusa e a piccoli passi Solidarietà continua a costruire anche in questa direzione. Insieme, più consapevoli e più inclusivi.