PROGETTO AMBIENTE: Fare inclusione in territori diversi

Fare inclusione crediamo che implichi vivere il territorio, riuscire a cogliere gli emergenti comunitari senza perdere di vista quello che la Cooperativa in quel momento può offrire. Questo vuol dire che il “cambiamento” e la complessità diventano uno stimolo e fanno parte della quotidianità.

La Cooperativa Progetto Ambiente lavora in regioni diverse, Toscana e Lombardia, in provincie diverse, Mantova e Firenze, in paesi diversi, Moglia e Firenzuola e il Mugello.

Regioni che, seppure in una cornice nazionale comune, si muovono dentro normative regionali diverse e che, a loro volta, sono declinate nelle rispettive province e che quindi danno vita a progetti, finanziamenti e procedure che si differenziano.

Questo quadro generale così articolato ha dunque ricadute dirette sui rapporti e sulle modalità di attivare percorsi di inclusione con gli stakeholder dei vari territori.

Per la Cooperativa fare inclusione significa mettere al centro il lavoro partendo dall’idea che il lavoro è co-costruttore di identità e attivatore di processi di inclusione sociale.

Per Progetto Ambiente l’attivazione di percorsi di inserimento avviene attraverso due modalità principali:

  • assunzione diretta;
  • attraverso la partecipazione a progetti, finanziati dalla regione o dalla provincia in partnership con altre istituzioni del terzo settore e che prevedono l’utilizzo del tirocinio come strumento previlegiato (nelle varie forme e definizione) per l’inserimento in Cooperativa.

Lavorare su territori diversi significa muoversi in cornici che si differenziano in azioni di politica sociale, in tipologie di finanziamento, in priorità rispetto alle categorie svantaggiate, nelle sigle, nei processi amministrativi.

Ogni realtà è a sé stante perché diversa è la storia del territorio e la storia dei legami con le istituzioni e con la comunità. Sono aspetti che la cooperativa deve tenere sempre presenti e conoscerli approfonditamente perché fare inclusione è strettamente connesso al contesto in cui si opera. E’ impensabile fare inclusione senza accogliere la narrazione dell’altro.

Lavorare in territori diversi quindi ha a che fare con la complessità, con il non dare per scontato che quello che viene realizzato in un territorio sia ripetibile in un altro. Può essere fatto, ma va rivisto e riletto in quel contesto e in quella storia.

La diversità si traduce nei bisogni che il territorio esprime e quindi per la Cooperativa in opportunità di dare risposte a questi bisogni. Opportunità di sviluppo e di crescita.

La diversità diventa quindi un generatore di stimoli, di creatività, di “movimento”.

I rischi di questa necessaria flessibilità stanno nel non riuscire a narrare in modo efficace il lavoro che la Cooperativa svolge a causa della distanza, anche fisica, con gli stakeholder di riferimento.

Per far fronte a questi rischi la Cooperativa ha attivato un percorso di revisione del processo di inserimento lavorativo tuttora in essere. Il lavoro sarà lungo ma crediamo che sia necessario.

Il primo passo è stato quello di uniformare le procedure, di definire, a partire dalle esperienze dei territori il quadro generale del processo: dall’accoglienza all’attivazione del progetto di inserimento lavorativo al monitoraggio dello stesso. Di individuare ruoli e compiti delle figure coinvolte: Ril tutor in primis.

Anche per questa esigenza di uniformare procedure e progetti, recentemente la Cooperativa ha Certificato secondo gli standard 9001, 14001 e 45001 il processo di inserimento lavorativo.

Questo primo passo ci permette di monitore e ridurre i rischi descritti e di valorizzare le diversità territoriali a partire da una cornice chiara e condivisa.

Definire, dunque, non solo un quadro comune di qualità attraverso il confronto e la conoscenza ma anche un linguaggio comune per dare voce a questo lavoro.

E’ un percorso che la cooperativa ha avviato al suo interno ma che sta portando avanti anche nei lavori di condivisione con le altre cooperative del Consorzio COOB convinti che le esperienze che quotidianamente raccogliamo siano un tesoro se reso patrimonio condiviso.